Con il suo continuo spirito di ricerca e innovazione, Manzetti pose mano al miglioramento del velocipede, di cui esistevano già numerose varianti, concentrandosi sulla tipologia a tre ruote introdotta nel 1869 da Raimondo Vallani, orologiaio e fabbricante di pesi. Già l’anno successivo Manzetti presentò il suo prodotto alquanto originale: un velocipede a tre posti.
In corrispondenza di ogni ruota erano posti un sellino e una coppia di pedali, in modo che ogni “pedalatore” avesse dovuto vincere la resistenza passiva di una sola ruota, rafforzando la potenza del veicolo in presenza di tre viaggiatori. Il manubrio era affidato al viaggiatore che stava davanti.
IL RACCONTO DEL VIAGGIO SPERIMENTALE
Nella fredda giornata di giovedì 20 gennaio 1870, il velocipede fu sperimentato nel tratto di strada da Aosta a Nus, e ritorno, da François Farinet, Albert Darbelley ed Elisée Vallaise. Partiti alle ore 11 dal Ponte di Pietra, essi percorsero la distanza di circa 12 km in un’ora e mezza, a una velocità media di 10 km/h, comprese le soste per ingrassare gli ingranaggi delle ruote. Non passarono certo inosservati poiché, oltre allo stravagante mezzo che utilizzavano, i pionieri si erano preoccupati di attaccare al velocipede una dozzina di rumorosi campanelli.