Un protagonista dell'Ottocento, tra storia e scienza
Innocenzo Manzetti nacque ad Aosta il 17 marzo 1826, quinto di dieci fratelli.
Dotato di grande intelligenza e creatività, si diplomò geometra pur essendo considerato un ingegnere per la sua preparazione scientifica.
Il suo acume e la sua abilità pratica gli permisero di realizzare grandi invenzioni e strumenti di utilità quotidiana, anche a beneficio del miglioramento delle condizioni sociali dei suoi concittadini.
La morte lo colse prematuramente il 15 marzo 1877, a soli 51 anni, impedendogli di difendere la paternità della sua più grande invenzione: il telefono.
E’ sempre “difficile” ricordare...
E’ sempre “difficile” ricordare Innocenzo Manzetti.
Problematico perché ancora troppo sconosciuto, ma anche per una plurisecolare ombra fattagli da grandi avversari scientifici e da un Paese, l’Italia, e una terra, la Valle d’Aosta, che molto poco hanno fatto per dargli giusto risalto.
Oggi la piccolissima sala a lui dedicata presso la ex-sacrestia del Centro Saint-Bénin è tra quel poco che c’è - assieme alla sua casa sita in via Xavier de Maistre (visitabile sempre e solo dall’esterno essendo una struttura privata) - per celebrarlo.
Pioniere in molti campi della tecnologia - ci piace definirlo “maestro dell’energia”-, Manzetti vide lontano e tanti degli oggetti di cui fu miglioratore o inventore stesso, sono oggi ancora utilizzati. Basti pensare al suo brevetto fatto nel 1857 della macchina per la pasta (ancora oggi un uso in molte case), il telefono (1850), la vettura stradale a vapore (1864), la calce idraulica... Per non parlare della – diremmo oggi – robotica, dato che nel 1840 (appena 14enne) realizzò un automa (un uomo meccanico) capace di suonare il flauto. Anche un più ottimale sistema di illuminazione pubblica per Aosta, filtri per depurare l’acqua del Buthier e mille altri progetti riempirono le giornate di quell’infaticabile genio. Scienziato il cui laboratorio era meta dei primi visitatori-turisti che cominciavano nell’Ottocento ad affollare la Valle d’Aosta.
Manzetti - sembra quasi paradossale - è ancora tutto da scoprire. Le relazioni da lui messe in campo a livello internazionale (moltissime anche solo a livello
epistolare) ci regalano un uomo corteggiato da diverse istituzioni scientifiche. Pronto a migliorare le condizioni del genere umano, mise persino a punto un sistema economico e vantaggioso in grado
di macinare la farina e realizzare un pane senza glutine, nutriente ed economico. Come titolò un giornale del 1868: “I mulini sono diventati inutili”. E se i giornali italiani dell’epoca tante volte
quasi lo canzonarono per il suo telefono, molti giornali esteri – persino i più sperduti del Far West – lo citarono con meraviglia…
Da oltre 30 anni Mauro Caniggia Nicolotti e Luca Poggianti stanno facendo di tutto per far conoscere Manzetti, ma invitano
tutti a conoscere e far conoscere questo geniale inventore… uomo del futuro o, piuttosto, un sole presso cui tutto girava intorno a lui...