Innocenzo Manzetti
Innocenzo Manzetti

Museo Manzetti

1987-2023

36 anni di attività

sede associazione:

 

Viale Federico Chabod, 62


11100 Aosta (Valle d'Aosta)

 

museo.manzetti@gmail.com

 

Tel. 339 3574718

Storia del museo

Gli inizi...

La nostra idea di formare ad Aosta un museo dedicato a Innocenzo Manzetti risale al lontano 1987, cioè quando abbiamo cominciato ad interessarci del personaggio.
Da allora sono seguiti anni di ricerca, di raccolta di documenti e di divulgazione, fino a quando alla fine del 2007 abbiamo cominciato seriamente a pensare che era giunto il momento di proporre all’amministrazione regionale di farsi carico della costituzione di uno spazio museale dedicato all’inventore. Con l’arrivo dell’anno successivo abbiamo, dunque, cominciato a mettere in atto una trafila di richieste che, finalmente, hanno portato alla realizzazione di una piccola sala espositiva; ambiente che la Regione autonoma della Valle d’Aosta, grazie anche e soprattutto al nostro contributo storico, ha allestito, gestisce e ha inaugurato nel 2012.

Ma la nostra idea era già stata percorsa molto tempo prima, purtroppo, senza successo.


Era, infatti, il 1899 quando il celebre Alfredo d’Andrade (1839-1915) - archeologo, restauratore e responsabile della salvaguardia del patrimonio artistico della Valle d’Aosta, del Piemonte e della Liguria - si interessò proprio di Manzetti. D’Andrade aveva preso contatto con Tancredi Tibaldi (1851-1916) il quale, due anni prima, aveva pubblicato una biografia sull’inventore. L’intento era quello di rintracciare e riunire insieme tutti gli strumenti e i documenti dello scienziato valdostano che testimoniavano la sua priorità nell’invenzione del telefono per poi donarli al Comune di Aosta affinché potesse allestire un museo civico.
Ma il progetto si arrestò presto, poiché d’Andrade scoprì che nel 1880 gli eredi dello scienziato avevano ceduto tutto il materiale dell’inventore allo statunitense Horace Hamline Eldred. L’uomo si era presentato ad Aosta facendo credere alla famiglia Manzetti che avrebbe rivendicato negli USA la priorità di Manzetti; in realtà solo in questi anni abbiamo scoperto che quel signore era, invece, un agente di Alexander Graham Bell (considerato ancora oggi come il vero inventore del telefono).
Ad Alfredo d’Andrade restava ancora una carta da giocare: esporre almeno l’automa suonatore di flauto realizzato da Manzetti nel 1840. Ma il macchinario si trovava a Chésallet presso la soffitta di un abitante del luogo. Come andò a finire esattamente non è chiaro.
Sappiamo solo che dell’automa si persero le tracce nei decenni successivi.
Ma l’attesa è finita nel 1996 quando siamo riusciti a ritrovare i resti del “robot”; stesso anno in cui (e fino al 1999) siamo riusciti ad organizzare a nostre spese un piccolo museo; senza l’automa, però, che non solo è di proprietà della Regione, ma in quegli anni era oggetto di restauro.
Come anticipato, dal 2012 l’ex-sacrestia del Saint-Bénin - importante centro espositivo di Aosta - ospita l’automa e il suo harmonium (anch’esso da noi rintracciato nel 1996) e alcuni schermi digitali che documentano la vita e le opere di Manzetti.

 

Mauro Caniggia Nicolotti e Luca Poggianti, 24 marzo 2020.

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© Innocenzo Manzetti - Museo Manzetti (associazione culturale) Sede: Viale Federico Chabod, 62 - 11100 Aosta (Valle d'Aosta, Italia, EU) -------- Sito Ufficiale/Site Officiel/Official Site -------- La Sala Museale, invece, è di proprietà della Regione valdostana e si trova sita presso il centro Saint-Bénin al 27 di via Festaz in Aosta.