Alla fine del 1885, ad Aosta giunse una lettera datata 12 novembre ed indirizzata al canonico Bérard, inviata da un procuratore di Washington specializzato in diritto relativo ai brevetti, August Mathias Tanner.
Con la missiva, egli chiedeva all’amico di Manzetti di inviargli una descrizione ed uno schizzo del telefono usato dall’inventore valdostano nel 1865, così come il sacerdote aveva descritto in un articolo del 1878.
La conseguenza della richiesta è assai significativa: Tanner affermava infatti che, una volta in possesso di tali conferme, egli avrebbe potuto far dichiarare Manzetti negli Stati Uniti come il vero inventore del telefono.
E’ un’affermazione fondamentale nell’ambito dell’intera vicenda, perché proviene direttamente da un esperto del settore.
Ecco il contenuto della lettera.
Signor Bérard,
essendo molto interessato alla storia del telefono, Vi scrivo per domandarVi se potreste fornirmi una breve descrizione ed alcuni schizzi del telefono usato da Manzetti nel 1865; e se anche il giornale “Il Diritto” del 21 dicembre 1865, contiene una descrizione della costruzione e del funzionamento del telefono Manzetti. Nel 1878 Voi scriveste che avevate parlato con questo strumento, studiato i suoi meccanismi e affermato che è basato sullo stesso principio del telefono Bell.
Una conferma delle dichiarazioni di tale tenore riportate dai giornali contemporanei all'esperimento di Manzetti, mi permetterà di riconoscere in questo Paese il vostro amico ormai deceduto come il vero inventore del telefono.
Con rispetto
Aug. M. Tanner
Non è ben chiaro come sia andata a finire la questione. Non è dato sapere se il canonico Bérard avesse poi dato seguito a tali richieste. E’ probabile che la ritrosia a concedere ad estranei materiali importanti – diffidenza alimentata anche dall’esito infruttuoso della vicenda Eldred di cinque anni prima – non avesse contribuito a dare seguito all’inchiesta di Tanner.
Comunque sia, vi è da notare che il lavoro di indagine che avrebbe dovuto intraprendere la Procura generale degli Stati Uniti a partire dal settembre 1885 fu rallentata dallo stesso Ministro Garland. La sua riluttanza a procedere nell’inchiesta era motivata da un conflitto di interessi che suscitò uno scandalo: prima di diventare Ministro, infatti, il Senatore Garland aveva acquistato delle azioni della Pan-Electric Telephone Company e ne aveva assunto la difesa in una causa contro Bell. Interessi personali che probabilmente non lo spinsero a dar corso ad un’inchiesta troppo approfondita. L’indagine, però, venne poi portata avanti dal General Solicitor John Goode, anche se probabilmente risultò depotenziata dalla presenza di interessi che toccavano cariche politiche e potentati economici che forse sconsigliarono di indagare oltre.