L’eco dell’invenzione di Manzetti negli Stati Uniti di quegli anni non si fermò alla lettera di Tanner, perché nella tarda estate del 1886 la vedova di Manzetti ebbe un carteggio con un altro importante personaggio americano nel campo della telefonia: John E. Dann.
Costui scrisse a Rosa Anzola chiedendo lumi sull’invenzione del telefono del suo defunto marito, sollecitando la signora ad inviargli giornali o libri che testimoniassero come l’invenzione di Manzetti fosse precedente al brevetto di Bell del 1876 (“priore al 1876”).
John E. Dann era un professore esperto in elettricità molto reputato nella zona in cui viveva. Abitava ad Honeoye Falls, piccolo centro della contea di Monroe, nella parte orientale dello Stato di New York. Insieme al collaboratore John Lapp, Dann nell’arco del 1886 registrò diversi brevetti: alcuni per ricevitori e trasmettitori telefonici particolarmente efficienti per l’epoca, altri per un sistema telefonico molto potente e adatto ad essere utilizzato nelle lunghe distanze. Uno dei brevetti porta la data del 24 agosto 1886, vale a dire nel periodo in cui si attivò per informarsi sul lavoro di Manzetti. Nel corso della loro carriera, inoltre, Dann e Lapp avevano anche sperimentato i metodi di trasmissione della parola teorizzati da Bourseul e Reis, evidenziando la fallibilità di tali sistemi.
Per quale motivo Dann si premurò di contattare qualcuno in Italia e a che scopo?
Dalla stampa di quell’anno emerge che il ritrovato di Dann (per lo sfruttamento commerciale del quale costituì un’apposita società) avrebbe avuto un impatto notevole nel campo della telefonia; e che avrebbe incontrato il sostegno economico di diversi investitori della zona. La conseguenza prevista dai commentatori dell’epoca era che questo avrebbe scatenato la dura reazione di Bell, che non avrebbe tardato a scagliare contro Dann e Lapp la sua potente squadra di legali, già impegnata a battagliare contro chiunque gli si frapponesse di traverso nello sviluppo del suo crescente impero.
Di conseguenza, l’invenzione di Manzetti – precedente di ben undici anni rispetto a quella di Bell – poteva costituire un’ottima arma difensiva contro il potente impero dello scozzese, una volta che la battaglia fosse cominciata. Questo spiegherebbe chiaramente l’interesse di Dann affinché qualcuno dall’Italia gli facesse pervenire delle prove scritte che attestassero che l’invenzione di Manzetti fosse “priore al 1876”.
E’ anche possibile che Dann avesse intravisto nelle descrizioni del telefono Manzetti (che forse aveva avuto occasione di leggere nella stampa dell’epoca) qualche elemento simile al telefono di Bell: e per quanto fosse simile, era certamente antecedente al 1876. Oltre all’elemento generale “paternità” del telefono, quindi, anche l’eventuale similitudine tecnica tra i due telefoni poteva costituire un’arma di contrattacco in una causa contro Bell.