Innocenzo Manzetti
Innocenzo Manzetti

Museo Manzetti

1987-2023

36 anni di attività

sede associazione:

 

Viale Federico Chabod, 62


11100 Aosta (Valle d'Aosta)

 

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L'idrovora

Manzetti si occupò anche di idraulica. Il suo interesse in questo settore era a tutto campo: pompe idrauliche, filtri per l’acqua, sistemi di aspirazione. Una delle sue più importanti creazioni in questo settore fu la pompa idrovora con cui nel 1862 riuscì a svuotare i pozzi delle miniere di rame di Ollomont.


 

L’INCARICO ALLA MINIERA DI OLLOMONT
Nel 1855 la vecchia macchina utilizzata per il prosciugamento dei pozzi delle miniere di rame di Ollomont si ruppe. Si trattava di un apparecchio dalle considerevoli dimensioni la cui sola ruota idraulica in legno e in ferro aveva un diametro di ben 14 metri e una larghezza di quattro; undici pompe di 40 centimetri di diametro erano a essa collegate. Le sue dimensioni erano talmente grandi che alla rottura di uno dei suoi ingranaggi principali non vi fu fisicamente lo spazio per poter intervenire nella riparazione, cosicché nel 1857 si dovette procedere alla sua totale demolizione.
L’esperienza negativa e i costi altissimi di gestione della macchina consigliarono ai gestori di abbandonare il pozzo Saint-Jean, rendendo poco redditizia l’intera miniera.
Verso la fine del 1861, il nuovo gestore, Eberhard, commissionò a Manzetti la soluzione del problema dei continui allagamenti e, in meno di quattro mesi, l’inventore riuscì a realizzare una pompa idraulica in grado di svuotare i pozzi.
Il macchinario, il cui principio era basato sull’aria debolmente compressa, era semplice ed economico, poteva condurre in superficie l’acqua da grandi profondità senza rompere i tubi sottoposti alla pressione idraulica. Il giornale Les Nationalitésdel 9 febbraio 1862 ne dava notizia come di una delle più ingegnose invenzioni nel campo idraulico.
 
IL FUNZIONAMENTO
L’idrovora di Manzetti era caratterizzata da dimensioni ridotte: quattro cilindri cavi del diametro di 40 centimetri e dell’altezza di un metro ne rappresentavano l’apparato principale. In superficie veniva pompata l’aria che, raggiungendo il fondo, comprimeva l’acqua spingendola attraverso contenitori intermedi fino all’esterno della miniera.
La pompa idraulica di Manzetti, che sostanzialmente si basava sul principio di funzionamento della fontana di Erone, poteva risucchiare più di 200 litri d’acqua al minuto.
 
CURIOSITA’
La macchina idrovora svolse egregiamente il suo lavoro; dopo qualche tempo, però, si manifestarono alcuni problemi. Alcune indagini svolte da Manzetti stesso evidenziarono che non si trattava di malfunzionamento, bensì del sabotaggio a opera di qualche operaio che temeva per la presenza di quella macchina la perdita del proprio posto di lavoro.
In effetti, quando a guardia del funzionamento dell’idrovora Manzetti pretese il fidato Jean Guala la situazione si risolse e i pozzi tornarono a essere sufficientemente asciutti. Il prosciugamento del ricco pozzo di Saint-Jean (che prima dell’installazione dell’idrovora era così allagato da dover essere abbandonato per diverso tempo) permise di occuparvi più di sessanta persone.
Fu così che l’idrovora, il cui costo di costruzione non raggiungeva neppure la paga annuale del direttore delle miniere, raggiunse risultati altrove ottenuti con apparecchi costati fino a un milione di franchi.
Lo sfruttamento più efficiente delle miniere di Ollomont permise di mettere in circolazione una massa di denaro valutata dalle stime dell’epoca in circa 15.000 franchi al giorno, dando un forte impulso economico alla Valpelline - è a quegli anni che risalgono i lavori di adeguamento della strada, in parte progettati dallo stesso Manzetti - e alla Valle d’Aosta in generale.
 
 

L'idrovora in una ricostruzione ideale di Mauro Caniggia Nicolotti
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